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Bonelli

26 personaggi o collane presenti.
  • Akim
    Personaggio creato nel 1950 da Roberto Renzi per i testi e daAugusto Pedrazza per i disegni, Akim è un "tarzanide" che, per anni, fu la punta di diamante delle pubblicazioni dell'editore Tomasina. Sopravvissuto a un naufragio che provoca la morte del padre (il conte Rank, console inglese di Calcutta), il piccolo Jim si ritrova solo con la madre, perduto in una terra sconosciuta. La donna viene uccisa da una pantera, mentre il bimbo è salvato dall'intervento di un gorilla che lo crescerà come un figlio. Dopo questo inizio decisamente "burroughsiano", Akim, divenuto adulto e sempre accompagnato dal gorilla Kar e dalla scimmietta Zig, affronta ogni genere di avventure contro scienziati pazzi, cacciatori spietati, esseri mostruosi e temibili spie. Elemento caratterizzante delle storie è il fatto che gli animali "parlano" nel fumetto come gli esseri umani (anche se Akim è l'unico a poterli comprendere). La serie, che ebbe un buon successo all'estero (in particolare in Francia), venne ripresa in Italia nel 1976 dalla Casa editrice Altamira (confluita in seguito nella Sergio Bonelli Editore), mantenendo intatto lo staff creativo, a cui si aggiunse Pini Segna con la particolare freschezza del suo disegno. Per l'occasione, le origini di Akim vennero modificate, facendo del nostro eroe l'unico sopravvissuto a un disastro aereo, e dando così nuova vita a un personaggio "storico" del fumetto italiano, ancora ricordato con piacere da molti appassionati. La nuova serie si concluse nel 1980, dopo quarantotto numeri, momento in cui il personaggio venne ceduto alla Casa editrice Quadrifoglio, che continuò la collana fino al numero 84.
  • Brad Barron
    Un eroe sempre in fuga da un nemico implacabile (gli extraterrestri Morb), e alla disperata ricerca della propria famiglia, scomparsa il giorno, un giorno qualunque del 1956, in cui gli alieni hanno invaso la Terra. Il mondo che vede agire il protagonista della saga di Brad Barron è un luogo dove il progresso si è fermato e le comunicazioni sono state volontariamente, strategicamente azzerate dall'esercito alieno. Non esiste più alcun trasporto aereo, sia civile sia militare; qualunque velivolo si libri in aria senza essere una nave Morb viene abbattuto dalle micidiali armi dei conquistatori. Una mini-serie di diciotto numeri, ideata e sceneggiata da Tito Faraci, che rende omaggio ai più diversi generi narrativi, come il western, il bellico, l'horror, il noir, il dramma esistenziale, l'avventura "on the road". E naturalmente la fantascienza!
  • Brendon
    Nel 2029, nonostante i disperati tentativi compiuti dagli scienziati e dai governi mondiali per evitare la collisione, un gigantesco asteroide colpisce la Terra alterandone irrimediabilmente l'aspetto climatico e geologico. Il Sole si oscura e il pianeta precipita in una notte perenne. È l'inizio della "Grande Tenebra", un lungo periodo di decadenza e di barbarie, dominato dall'anarchia e da un clima di esasperata violenza. In questo scenario post-apocalittico e medievaleggiante, si muove Brendon D'Arkness, protagonista di una serie creata dallo sceneggiatore Claudio Chiaverotti. Brendon vive nella Nuova Cornovaglia, in un'antica dimora fatiscente ravvivata soltanto dalla presenza di Christopher, una sorta di marionetta a energia solare, ultimo retaggio della Vecchia Era. Cresciuto sotto l'ala protettrice di un maestro d'armi, Brendon è diventato cavaliere di ventura, un mercenario che vende i propri servigi a chiunque gliene faccia richiesta. Pur svolgendo un mestiere ingrato, egli conserva, tuttavia, una sua umanità, che lo obbliga a schierarsi sempre e comunque dalla parte dei più deboli. È uno spirito libero e selvaggio, crepuscolare ma non privo di ironia. Un eroe che combatte i mostri generati dal sonno della ragione, in un mondo che cerca di risorgere sulle ceneri del precedente, ma non riesce a liberarsi dai propri fantasmi.
  • Caravan
  • Cassidy
  • Dampyr
    Qual è il mistero che circonda la nascita di Harlan Draka? Chi è suo padre? Perché si è sempre sentito diverso dagli altri ragazzi, che lo chiamavano "figlio del Diavolo" e "sangue stregato"? È nel corso di una guerra che Harlan conosce la sua vera natura. Confrontandosi con l'orrore, scopre di essere un Dampyr (anzi, l'unico Dampyr esistente sul nostro pianeta) e, poco alla volta, apprende a esercitare i suoi straordinari poteri, che gli torneranno particolarmente utili nella lotta contro i terribili Maestri della Notte, una famiglia di super-predatori ciascuno dei quali ha il suo territorio di caccia e il suo branco di non-morti, esseri umani trasformati in vampiri e ridotti in schiavitù. Ideata e sceneggiata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, la serie di Dampyr vuole fondere le atmosfere tenebrose e magiche delle storie del terrore tradizionali con quelle dure e scattanti del cinema d'azione moderno: brividi lungo la schiena e battito accelerato del cuore non mancheranno di certo a chi sceglierà di seguire le avventure di Harlan...
  • Demian
    Il suo nome viene sussurrato nei vicoli di Marsiglia e un po' in tutto il Mediterraneo. È temuto dai malviventi, ma rispettato e ammirato da chi ha avuto salva la vita grazie al suo intervento. I suoi strani occhi viola sembrano poter scrutare nei pensieri dell'interlocutore di turno e sanno metterlo a disagio, se ha la coscienza poco pulita. Il suo passato resta in gran parte un mistero, ma lui ne porta sul corpo un segno indelebile. Sul suo petto, infatti, proprio sopra il cuore, campeggia una cicatrice a forma di spada: c'è chi dice che si tratti del simbolo di una leggendaria casta di cavalieri, la "Fraternité", alla quale Demian potrebbe essere affiliato... Una mini-serie di diciotto albi, sceneggiati da Pasquale Ruju, in cui Demian vive le sue avventure, immerse in una densa atmosfera noir, partendo da Marsiglia e spostandosi ovunque ci sia bisogno di giustizia.
  • Dylan Dog
    È il miglior investigatore nel suo genere, anche perché è l'unico. I giornali londinesi lo definiscono spesso "ciarlatano", perfino "imbroglione": lo accusano di truffare la gente, sfruttando la credulità popolare nel soprannaturale, perché non accetta di indagare sui casi normali, ma esclusivamente sui misteri che di solito vengono liquidati come fandonie o allucinazioni. Fantasmi, zombi, licantropi, mostri in genere. Creature e vicende arcane, tenebrose, inspiegabili. In realtà, Dylan Dog è soltanto un uomo che cerca di capire le paure, gli orrori, gli incubi. Quelli dei suoi clienti, ma anche i propri. E le sue avventure sono viaggi nei labirinti più oscuri e segreti della mente umana, perché l'incubo svanisca e diventi sogno... Dylan Dog è indubbiamente un caso straordinario all'interno della storia del fumetto italiano. Personaggio estremamente innovativo (almeno quanto Ken Parker) sia a livello grafico che narrativo, nel giro di pochi anni, ha raggiunto un successo straordinario in un momento in cui il mercato del fumetto avvertiva grandi difficoltà nelle vendite. Merito, senza dubbio, dei sorprendenti testi del creatore del personaggio, Tiziano Sclavi, che, rielaborando tematiche come quelle relative all'orrore e al macabro, ha saputo toccare corde ancora nascoste nella sensibilità dei giovani lettori, spesso disinteressati alla lettura in generale, non soltanto a quella dei fumetti. Dylan Dog, "l'Indagatore dell'Incubo", è assistito (si fa per dire) da Groucho, un simpatico folle che ricalca nell'aspetto e nell'umorismo surreale la figura dell'attore Groucho Marx. Altri personaggi di una certa rilevanza nella storia sono l'ispettore Bloch di Scotland Yard (sempre sul punto di andare in pensione) e il diabolico professor Xabaras, padre di Dylan e, nello stesso tempo, suo avversario. Negando ogni tipo di struttura tradizionale, Sclavi ci fornisce ben poche informazioni sui suoi personaggi e sul loro passato, concentrando la nostra attenzione sulla storia e sull'incalzare degli avvenimenti, resi con tecnica cinematografica attraverso lunghe sequenze che si avvalgono di un dialogo estremamente credibile e moderno. L'immagine da bel tenebroso del protagonista (ispirato all'attore Rupert Everett), le atmosfere e i temi romantici di molte avventure hanno conquistato, per la prima volta, alla lettura dei fumetti bonelliani una importante percentuale di pubblico femminile.
  • Gea
  • Gregory  Hunter
  • Greystorm
    La miniserie in 12 capitoli, creata da Antonio Serra e Gianmauro Cozzi, ci porta alla fine del diciannovesimo secolo. Robert Greystorm è l'unico figlio di un ricco nobile inglese. Appassionato fin da giovane di meccanica e ingegneria, Robert, testardo e orgoglioso, sfrutta sino all'ultimo penny l'eredità lasciatagli dal genitore per cercare di portare a compimento i suoi avveniristici progetti. Durante gli anni del college, incontra Jason Howard, anche lui giovane rampollo di una ben più ricca famiglia. Questa esperienza lo porterà a fare delle scoperte che cambieranno per sempre la sua vita e che lo spingeranno verso scelte estreme. Decisioni radicali che lo renderanno un pericoloso nemico di Jason e di tutta l'umanità...
  • Jan Dix
    Jan Dix, olandese, è un investigatore, ma non nel senso classico del ruolo. Non si occupa, infatti, di indagare su omicidi e rapine, quanto di effettuare ricerche, recuperi, acquisizioni e attribuzioni di opere d'Arte, siano esse dipinti, sculture, oggetti o strutture architettoniche. È un consulente dell'importante Rijksmuseum di Amsterdam, presso il quale lavora Annika, la donna con cui vive da anni una storia d'amore fatta di alti e bassi. È proprio la sua "fidanzata" a coinvolgere il personaggio creato da Carlo Ambrosini in ricerche per il museo che lo portano a viaggiare per tutto il mondo, sulle tracce delle opere o in caccia delle loro origini e dei loro autori.
  • Jonathan Steele
    Jonathan Steele è un investigatore privato che agisce in un mondo che eventi misteriosi hanno profondamente e repentinamente cambiato: infatti, nella Terra del 2020 (anno in cui si svolgono le sue avventure), la moderna tecnologia ha dovuto imparare a convivere con la magia. Ventiquattrenne, australiano di origine, Jonathan Steele - ideato e sceneggiato da Federico Memola - agisce per conto di una agenzia investigativa molto particolare, che ha sede a Parigi, ma che opera a livello internazionale. Oltre ai normali criminali, Jonathan si trova spesso ad affrontare creature fantastiche (ispirate sia dalla fantasy tradizionale che dalle antiche mitologie), maghi, stregoni, e tutto un variegato campionario di situazioni decisamente anomale. Pur vivendo spesso ai margini della legalità, Jonathan Steele è un eroe positivo, un individuo pragmatico dal forte spirito indipendente, abituato ad affrontare ogni tipo di imprevisto. Assieme a lui collaborano alle indagini due affascinanti ragazze, molto diverse fra loro sia nel fisico che nel carattere: la sofisticata Jasmine Rashad (di nazionalità pachistana, ma nata e cresciuta in Germania), top-model laureata in archeologia ed esperta di esoterismo, e l'esuberante Myriam Leclair, una fotoreporter canadese dotata di poteri magici.
  • Julia
    Sulla trentina, con capelli corti e scuri, come gli occhi, lontana dallo stereotipo della top-model, Julia Kendall ha una figura naturalmente elegante, con un corpo esile e nervoso alla Audrey Hepburn, e tratti che, senza rientrare nei canoni della bellezza classica, la rendono decisamente affascinante. Julia è fragile, riservata, aliena da ogni forma di violenza. Eppure, ha abbracciato una professione difficile e assolutamente rischiosa: quella di criminologa. E anche se ha fatto la scelta di non usare armi da fuoco, nelle situazioni difficili sa difendersi e tira fuori energie insospettabili. Una criminologa come lei sa fare di tutto, nel campo dell'indagine poliziesca: è analista, psicologa, detective, anatomopatologa, specializzata in rilevamenti scientifici sul luogo del delitto. Le sue prede principali sono i serial killer, ma il suo campo d'indagine spazia nel mondo del crimine in generale. Il metodo d'indagine di Julia, oltre che sulle conoscenze scientifiche acquisite, si basa su un istinto personale, una straordinaria sensibilità che le permette d'immedesimarsi emotivamente nel criminale di turno e, quindi, di prevenirne le mosse o di risalire ai motivi che hanno scatenato l'azione delittuosa. Il suo intento è naturalmente quello di assicurare i colpevoli alla giustizia, ma soprattutto di capire - capire, non giustificare - le profonde pulsioni che li hanno spinti ad agire. Se esistesse la categoria, si potrebbe definire una "indagatrice dell'animo". Del resto, quello di esplorare i sentimenti più intimi dei suoi personaggi è un'arte che il creatore di Julia, Giancarlo Berardi, conosce perfettamente. Abbandonato l'Ottocento e le selvagge terre di Frontiera in cui si muoveva la sua più celebre creatura, Ken Parker, Berardi sposta il suo campo d'azione in un 'epoca più attuale ma non meno selvaggia, la nostra, e all'interno di un genere, il noir, particolarmente pieno di inquietudini, tensioni, colpi di scena.
  • Legs Weaver
    Chi conosce il gergo dei super-appassionati e degli addetti ai lavori direbbe che Legs Weaver è uno spin-off, ovvero una collana il cui protagonista è nato sulle pagine di un'altra serie, in cui rivestiva un ruolo da comprimario. Di certo, con il carattere dirompente che si ritrova, Legs si è conquistata a pieno diritto un albo tutto suo, dove poter esprimere nella massima libertà - e finalmente da protagonista assoluta - quell'energia e quell'ironia che già aveva dimostrato di possedere come compagna di avventure di Nathan Never. Così, nel 1995, i suoi creatori (Medda, Serra & Vigna) decidono di raccontare ogni mese una nuova avventura in "solitario" di Rebecca "Legs" Weaver, mettendone meglio in luce la sfaccettata personalità. Durante gli anni passati all'Accademia Rogers, una sorta di università dove vengono addestrati i futuri agenti speciali, Rebecca incontra Oliver Lawrence, uno dei suoi fondatori. Lo sposa, ma, poco tempo dopo, ingiustamente accusata dell'omicidio del marito, viene condannata all'ergastolo, che sconta nelle carceri di Blackwall. Nel 2091, quando fonda l'Agenzia Alfa, Edward Reiser chiede a Legs di diventare il primo Agente Alfa in cambio della libertà. Nel 2093, in una missione che la porta a dare la caccia a un ladro di opere d'arte, conosce May Frayn. May accetta di entrare nell'Agenzia Alfa. Da qui nasce la loro amicizia e la decisione di dividere la stessa casa, oltre a tante scatenate, sorprendenti peripezie!
  • Magico Vento
    Si muove sullo sfondo di un Selvaggio West dove la realtà può trasformarsi in un incubo. Con il suo carattere imprevedibile e inquieto, Magico Vento, ideato e sceneggiato da Gianfranco Manfredi, è il capofila di un nuovo, originale filone narrativo, nato dall'incontro fra due generi molto amati e profondamente suggestivi, il western e l'horror. Magico Vento agisce nel territorio delle Grandi Pianure del Dakota, negli anni Settanta dell'Ottocento, cioè nel periodo successivo alla Guerra di Secessione, quando la Ferrovia transcontinentale è stata appena inaugurata e la ferrea civilizzazione del West imposta dai bianchi si prepara a strappare nuove terre ai nativi. Pur essendo un uomo della medicina, uno sciamano e un guerriero, Magico Vento non è un indiano, ma un ex soldato bianco (il cui nome è Ned Ellis) passato con i Sioux. A causa di una scheggia di metallo conficcata nel cranio, Magico Vento ha perso la memoria e dunque ignora del tutto il suo passato, ma questo stesso trauma gli ha dischiuso le porte del futuro, che egli riesce a intuire attraverso drammatiche visioni profetiche. Al suo fianco, c'è un amico intelligente e determinato: il giornalista Willy Richards, detto Poe, per la straordinaria somiglianza con il famoso scrittore. Insieme dovranno sventare le trame del loro nemico numero uno: Howard Hogan, un diabolico affarista, avido di potere e deciso a scatenare nuove guerre contro gli indiani in nome di una civilizzazione spietata. Nel corso di una saga imprevedibile e piena di continui colpi di scena, Magico Vento condurrà i lettori alla scoperta di una Frontiera infestata da demoni, spettri, bestie apocalittiche; un regno dell'ignoto in cui, a ogni passo, si rischia di finire fra le braccia del soprannaturale.
  • Martin Mystère
    Martin Jacques Mystère, abitante al numero 3 di Washington Mews a New York, è uno scrittore e archeologo "dell'impossibile", sempre alla ricerca della verità sui più controversi misteri del passato, del presente e del futuro. Suo compagno fedele, il neanderthaliano Java, vero uomo delle caverne, scovato da Martin in una "nicchia" preistorica in Mongolia. Forse il primo personaggio dei fumetti a usare abitualmente un personal computer e a servirsi di Internet (rivelandosi in questo, come in altre piccole quotidianità, un vero e proprio alter-ego del suo autore, lo sceneggiatore Alfredo Castelli), Martin trova spesso sulla propria strada gli Uomini in Nero, una sorta di setta millenaria, avversa a ogni scoperta o ipotesi che vada contro l'ordine costituito e la cultura ufficiale. Altro avversario ricorrente nelle avventure del "Detective dell'Impossibile" è Sergej Orloff, una specie di versione speculare e distorta del nostro eroe. Insieme a Orloff, Martin ha cominciato la sua carriera di archeologo, condividendo con lui gli insegnamenti del maestro tibetano Kut Humi, prima che le loro strade si dividessero drammaticamente. Il personaggio ha avuto una gestazione abbastanza complessa: apparso (con il nome di Allan Quatermain) sulle pagine del settimanale "SuperGulp", si chiamò ancora, nella fase di gestazione precedente alla pubblicazione, Doc Robinson, prima di uscire in edicola con il suo nome attuale, nella realizzazione grafica del bravissimo Giancarlo Alessandrini. Martin Mystère è un personaggio in continua evoluzione, che è passato dalla pura e semplice ricerca archeologica allo studio della moderna tecnologia e alle ipotesi sul futuro, adeguandosi alle necessità di un pubblico moderno ed estremamente vivace, vero e proprio "collaboratore" della testata attraverso le numerose lettere che giungono quotidianamente in redazione.
  • Mister No
    Jerry Drake, un ex pilota militare americano che, durante la Seconda Guerra Mondiale, si era guadagnato l'appellativo di Mister No a causa del suo carattere ribelle, decide di abbandonare il suo Paese, nei cui ideali non crede più, e di ritirarsi in Brasile, tra le baracche di una Manaus che dell'antico splendore conserva soltanto pochi monumenti. Uomo alla deriva nel nostro mondo "civilizzato", Mister No trova in Amazzonia uno stile di vita che lo soddisfa, trasformandosi in una sorta di "operatore turistico" che noleggia il suo scassatissimo aereo, un Piper, e la propria abilità di pilota ai turisti e a chiunque altro ne abbia bisogno. Il nostro eroe vive alla giornata cercando di tenersi lontano dai guai (che, puntualmente, andranno a stanarlo), correndo dietro a qualche sottana o passando le sue serate a bere cachaça con gli amici, tra i quali spicca il tedesco Kruger, detto Esse Esse. Le avventure di Jerry Drake, pur mantenendo una rigida struttura realistica, hanno spaziato in ogni genere della narrativa popolare, passando dall'azione pura al giallo, sfiorando la fantascienza e la commedia brillante, trascinando il personaggio anche fuori dal suo ambiente "naturale", fino in Italia, in Africa e negli Stati Uniti (ma non mancano numerosi episodi sul passato del personaggio, dalla giovinezza negli anni Trenta al periodo bellico, al successivo vagabondare per il mondo fino al definitivo approdo a Manaus, negli anni Cinquanta). Mister No è una creatura di Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli, che, in questa serie, ha potuto trasfondere il suo amore per un ambiente che è forse l'unico dove l'avventura possa ancora vivere plausibilmente, anticipando di molto certi temi ecologici oggigiorno sulla bocca di tutti. Abbozzato graficamente da vari collaboratori di Bonelli, il personaggio è stato definito dalla mano elegante di Roberto Diso, che ha saputo anche rendere in modo magistrale lo scenario naturale che fa da sfondo alle vicende dello scanzonato pilota, grazie ai suoi vivaci e accattivanti disegni.
  • Napoleone .
  • Nathan Never
    Dopo due anni di preparativi degni di un kolossal cinematografico, tre giovani, talentuosi sceneggiatori (Michele Medda, Antonio Serra, Bepi Vigna), già visti all'opera con Martin Mystère e Dylan Dog, varano la prima serie fantascientifica del nuovo corso "bonelliano". Nel 2099 (ma sarebbe meglio dire nel 2177, se ci atteniamo al nostro calendario gregoriano), le megalopoli della Terra saranno inferni tecnologici di acciaio e cemento, suddivisi su più livelli e popolati da mutanti, criminali senza scrupoli, spacciatori di psico-droghe, e via dicendo. In questo panorama di caos generalizzato, lo Stato ha dato il via all'apertura di organizzazioni di vigilanza private che vendono a caro prezzo la sicurezza. Tra queste, la più famosa è l'Agenzia Alfa, presso la quale lavora Nathan Never, malinconico ma tenace ex poliziotto tormentato da oscuri ricordi; confrontandosi con cyborg scatenati, scanners facilmente irritabili e potentissime multinazionali che tramano contro l'umanità, Nathan - insieme all'affascinante ed energica Legs Weaver e ad altri validissimi compagni - combatte la sua guerra in difesa di valori in cui nessuno sembra credere più: la Legge e la Giustizia. E in questo scenario alla "Blade Runner" diventa protagonista di fantathriller mozzafiato, dove l'immaginario futuribile si mescola a trame poliziesche realistiche e dure, che mettono progressivamente a fuoco la sua identità. Chi è veramente Nathan Never? Che cosa si nasconde nel suo angosciante passato? È un eroe o un anti-eroe? Forse è soltanto un essere umano in un mondo sempre meno umano.
  • Nick Raider
    Dedicata alle imprese ad alto rischio di un agente della Squadra Omicidi newyorkese, la serie di Nick Raider ha colmato un vero e proprio vuoto all'interno del mercato fumettistico italiano. Era dai tempi della "Pattuglia dei senza paura" (1948) che la nostra Casa editrice non produceva un albo specificamente dedicato a tematiche investigative. Strutturate sulla base dei romanzi dell'87° Distretto (dell'autore americano Ed McBain) e di telefilm quali "Starsky & Hutch", le avventure di Nick riescono ad accontentare il vasto pubblico degli appassionati di gialli, passando dalla pura investigazione all'azione più sfrenata, senza mai dimenticare la costruzione della storia e il rispetto della logica, uno dei punti fermi del creatore della serie, quel Claudio Nizzi già autore di tante fortunate storie di Tex. Per completare il quadro, vediamo gli altri personaggi che collaborano con Nick alla buona riuscita delle indagini: ecco quindi il partner di colore Marvin Brown, sempre pronto a "sparare" battute a raffica, il vecchio tenente Rayan, burbero ma simpatico, il capitano Vance, abitualmente alle prese con la tirannica moglie, il giovane e occhialuto Jimmy, il piccolo informatore Alfie, il grosso tenente Bowmann della polizia scientifica e il ciarliero dottor Blum, medico legale.
  • Tex Willer
    Anno di nascita: 1948. Dunque, il più popolare eroe del fumetto italiano ha ormai più di cinquant'anni. E non si può certo dire che li porti male! Creato da Gianluigi Bonelli (testi) e Aurelio Galleppini (disegni), Tex Willer, il più amato Ranger d'Italia, occupa ancora oggi, dopo oltre mezzo secolo di vita editoriale, una posizione di assoluto rilievo nel mercato italiano. Primo tra gli eroi western italiani a incorporare nelle sue storie il punto di vista dei nativi (e questo molto prima dell'avvento, al cinema, nei primi anni Settanta, del western "crepuscolare"), Tex affronta ogni avventura in compagnia dei suoi tre fedeli pards: suo figlio, il giovane meticcio Kit Willer (nato dal matrimonio con la donna navajo Lilyth, morta in circostanze tragiche), il vecchio e arguto Kit Carson e il guerriero navajo Tiger Jack. La filosofia di Tex è molto semplice: combattere contro tutte le ingiustizie, difendere i diritti dei Navajos (nelle vesti di Aquila della Notte, capo supremo della tribù), e di ogni individuo oppresso (come componente ufficiale del corpo dei Rangers). Spesso ambientate in scenari esotici, le storie di Tex mescolano con abilità i classici temi western con elementi e atmosfere vicine all'orrore e al fantastico (astronavi aliene che atterrano in Arizona, sette vudù, scienziati pazzi...), soprattutto in quelle avventure che lo vedono alle prese con il suo nemico "numero uno": il diabolico Mefisto. Le ragioni del successo di Tex Willer sono molte e, tra queste, la vitalità, la varietà, la ricchezza di spunti che hanno sempre costituito i tratti salienti della serie fin dalla sua prima apparizione in edicola. In quegli anni, in Italia, la mitologia del West, costruita soprattutto attraverso le immagini del grande schermo, appariva ancora sommaria e schematica. Tex arrivò come una sferzata, una proposta vigorosa che, rompendo con gli schemi (non solo fumettistici) del passato, costruiva con la sua particolare carica irruente e, in qualche modo, "trasgressiva", nuove e più ampie coordinate per la fantasia del lettore del Dopoguerra. Oggi Tex non è soltanto uno dei fumetti italiani più popolari, una vera e propria epopea, una sorta di universo autosufficiente, ma è diventato, nel contempo, un significativo fatto di costume e un raro esempio, seppure seriale, di produzione di immaginario che ha conservato freschezza e vivacità nonostante la sua lunghissima esistenza
  • Tutto Mark
  • Volto Nascosto
  • Zagor
    Il figlio del tenente Wilding, ufficiale dell'esercito americano ritiratosi a vivere nei boschi del Nord-Est degli Stati Uniti (siamo nella prima metà dell'Ottocento), vede morire i genitori, uccisi da una banda di Abenaki, guidati da un fanatico di nome Salomon Kinsky. Salvatosi miracolosamente dal massacro, il ragazzo viene raccolto da un bizzarro vagabondo, Wandering Fitzy. Il giovane Wilding (si scoprirà in seguito che si chiama Patrick) cresce imparando la rude vita del trapper, ma, nella sua mente, esiste un solo pensiero: la vendetta! Quando potrà attuarla, scoprirà, però, che il padre era stato, a sua volta, un massacratore di indiani e la consapevolezza della relatività dei concetti di Bene, Male e Giustizia lo spingerà a trasformarsi, complice una famiglia di saltimbanchi, in Za-Gor-Te-Nay, lo Spirito con la Scure (o, più brevemente, Zagor), una sorta di giustiziere sempre pronto a schierarsi con i deboli e con gli oppressi, rossi, bianchi o neri che siano, terrorizzando gli avversari con il suo terribile grido di guerra. Posta la sua sede su un isolotto circondato dalle sabbie mobili, in una zona paludosa dell'immaginaria foresta di Darkwood (attraverso la quale si sposta saltando, a volte, da un albero all'altro per mezzo di liane), Zagor inizia la sua opera pacificatrice in compagnia del simpatico messicano Cico (Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzalez), spalla comica che ha il compito di sdrammatizzare certe situazioni e rendere più piacevoli le storie. Scopo principale del nostro panciuto e sedicente hidalgo è quello di soddisfare il suo appetito senza limiti, combinandone sempre di tutti i colori. Mescolando abilmente elementi di diversi altri personaggi (da Tarzan all'Uomo Mascherato, passando attraverso Robin Hood e Don Chischiotte), l'autore Guido Nolitta (pseudonimo, come ormai sappiamo, dell'editore Sergio Bonelli) ha messo insieme un prodotto apprezzabile per la sua godibilità e per il valore qualitativo delle avventure vissute dal protagonista, un fumetto che è ancora oggi in grado di attirare l'attenzione di un vasto pubblico grazie anche alla varietà delle storie che spaziano dal western puro, all'horror e alla fantascienza. Dal punto di vista grafico, il personaggio è stato creato dall'illustratore ligure Gallieno Ferri, il cui stile veloce e deciso è diventato un vero e proprio marchio di garanzia per la serie.
  • Zona X
    Nell'anno in cui Martin Mystère compie dieci anni di felice presenza nelle edicole, nasce Zona X, un corposo albo quadrimestrale (ma successivamente si trasformerà prima in bimestrale e poi in mensile), che, nell'arco di 196 pagine, ospita due storie complete "ai confini del possibile", presentate, o comunque idealmente sponsorizzate, dal detective-archeologo-viaggiatore ideato da Alfredo Castelli. Rispettando il motto "Libero spazio alla fantasia", Zona X offre, nel corso del tempo, racconti autoconclusivi, serie e mini-serie che hanno come tratto comune l'insolito, il bizzarro, l'inesplicabile. Per esempio, "Magic Patrol", di cui sono protagonisti alcuni membri della mysteriosa base di Altrove; "La stirpe di Elän", il primo fantasy bonelliano, imperniato sulle gesta di un gruppo di personaggi che si muovono fra la Terra e un magico mondo dove la tecnologia è ferma al Settecento; "Legione stellare", una space-opera ambientata nell'intera galassia del Trentesimo secolo; "Robinson Hart", un intrepido poliziotto temporale, a spasso fra l'antica Roma, la Bretagna arturiana e il selvaggio West...
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La storia della casa editrice ha inizio con la figura di Gian Luigi Bonelli (padre dell'attuale editore), sceneggiatore e futuro ideatore di Tex Willer, che nel 1940 rileva da Dante Traini la testata L'Audace fondando così le Edizioni Audace.

Il primo numero del nuovo corso è il 331 datato 18 gennaio 1941. Bonelli dà subito nuovo vigore alla testata cambiando la formula da giornale (che pubblicava più storie contemporaneamente a puntate) a quella che fu denominata albo giornale, con un'unica storia autoconclusiva. Il personaggio di punta della testata è Furio Almirante, scritto da Bonelli e disegnato prima da Carlo e poi da Vittorio Cossio. L'altro personaggio di successo sarà Capitan Fortuna di Rino Albertarelli, pubblicato nel 1942 su una serie di supplementi. La serie principale venne poi affiancata dall'Albo d'Oro Audace che vedrà luce dal marzo del 1943 all'aprile del 1944 per un totale di tredici numeri. L'Audace (che dal numero 385 del 13 febbraio 1942 aveva mutato nome in Albo Audace) chiuderà invece i battenti nel 1944 con il numero 467.
Finita la guerra, la testata riapre nell'agosto/settembre del 1945 sotto la guida di Tea Bonelli, ex moglie di Gian Luigi. Il nuovo corso inizia con la ripubblicazione del vecchio materiale del periodo bellico come Furio e Capitan Fortuna. La sede della casa editrice è a casa della signora Tea, dove vive anche il figlio Sergio, che inizia così la sua gavetta con mansioni varie come il fattorino e il magazziniere. Ben presto però si creerà la necessità di pubblicare nuovo materiale e così l'editore si assicura la collaborazione di importanti autori come Franco Baglioni, che nel 1947 realizzerà Frisco Bill disegnato da Guido Zamperoni, dell'ex marito Gian Luigi Bonelli, che nello stesso anno realizza Ipnos disegnato da Gino Cossio, Paolo Piffarerio, Guido Da Passano e Mario Uggeri, e Roy D'Amy. Negli anni successivi la produzione della casa editrice è particolarmente fiorente, e personaggi sempre nuovi si alternano con grande velocità. I principali personaggi sono Plutos[4], I Tre Bill (entrambi del 1949), Rio Kid (1951, Il Cavaliere Nero e Yuma Kid (entrambi del 1954), I Tre Bill ed El Kid (1955), Hondo e Kociss (1958) tutti scritti da Gian Luigi Bonelli, Mani in alto! (1950), Gordon Jim (1950), Il Sergente York (1954), tutti realizzati da Roy D'Amy. Da Audace il nome cambierà poi in Edizioni Araldo e nel corso degli anni prenderà denominazioni diverse: Cepim, Daim Press, Altamira, fino all'attuale. Il primo vero successo, duraturo e redditizio, dell'editrice è Tex, che nasce nel 1948 dalla penna di Gian Luigi Bonelli, il quale rimarrà d'ora in poi legato al suo personaggio sceneggiandolo per tutta la vita, e dalla matita del disegnatore Aurelio Galleppini. Durante gli anni cinquanta la Bonelli, elaborandolo a partire dalla vecchia "striscia", adottò un nuovo formato, ideando uno standard tuttora chiamato "formato Bonelli": albi squadrati, in bianco e nero, con lunghe storie dalle 96 alle 300 pagine: dei veri romanzi a fumetti. All'inizio degli anni sessanta la direzione passa infine a Sergio Bonelli, già attivo come sceneggiatore (Un ragazzo nel Far West, Zagor) con lo pseudonimo di Guido Nolitta. Mister No nasce nel 1975 ed è un personaggio adatto al mutato clima culturale: moderno e scanzonato, un po' eroe e un po' antieroe, possiede una distinta vena antiretorica. La testata è stata chiusa nel 2006 dopo oltre 30 anni di pubblicazione. Nel 1977 l'uscita nelle edicole di Ken Parker (creato da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo) mette in crisi, per la prima volta, la tradizionale divisione della critica tra fumetto d'autore e fumetto seriale. Grazie all'estrema cura artistica di sceneggiatura e disegni e alla novità dei contenuti, questo "western" atipico e originale attua una vera e propria rivoluzione narrativa del fumetto popolare italiano. La serie di Ken Parker viene interrotta nel 1984, in quanto la qualità delle storie mal si concilia con la quantità della produzione mensile, per riprendere in modo tormentato nel 1996. Nel 1982 esce Martin Mystère, fumetto di successo considerato il punto di passaggio tra le serie classiche della Bonelli (Tex, Zagor, Mister No) e quelle del nuovo corso (Dylan Dog, Nick Raider, Nathan Never), sia per le tematiche trattate che per aver aperto la strada a nuove iniziative di carattere editoriale.
Nel 1986 esce la serie probabilmente più popolare degli ultimi decenni in Italia, destinata a diventare un "caso" anche all'estero: Dylan Dog, creato da Tiziano Sclavi, un fumetto horror destinato a raggiungere per la prima volta la tiratura di 800mila copie mensili, grazie ad un personaggio fortemente originale rispetto ai vecchi eroi dalla Bonelli. In seguito al successo di Dylan Dog, molte case editrici hanno cominciato a pubblicare fumetti nello storico formato bonelliano 16 x 21 cm con foliazione di 100 pagine in bianco e nero. I critici etichettano questi albi con il termine bonellide. Nel maggio 2005 viene avviato l'esperimento delle miniserie con Brad Barron. Le miniserie bonelliane sono serie dalla durata predeterminata, generalmente breve, sviluppate con l'intento di sondare nuove fasce di mercato e adottare un diverso tipo di fidelizzazione del lettore, abituato a serie virtualmente infinite come Tex e Dylan Dog. Sempre a maggio, nel 2006 l'esperimento, visto il buon successo della prima serie breve, prosegue con Demian e nell'ottobre del 2007 con Volto Nascosto. Nel giugno del 2007 con Dragonero parte un'altra iniziativa innovativa per il parco testate dell'editore: i Romanzi a fumetti Bonelli, con cadenza annuale e albi di robusta foliazione, che contengono storie autoconclusive di varia ambientazione e genere. Il successo ottenuto da Dragonero (35 mila copie vendute[5]) spinge la Casa Editrice ad accelerare la pubblicazione del secondo volume dei Romanzi a fumetti (Gli occhi e il buio), distribuito nelle edicole alla fine di ottobre 2007.