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Dylan Dog

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Da Sergio Bonelli Editore

È il miglior investigatore nel suo genere, anche perché è l'unico. I giornali londinesi lo definiscono spesso "ciarlatano", perfino "imbroglione": lo accusano di truffare la gente, sfruttando la credulità popolare nel soprannaturale, perché non accetta di indagare sui casi normali, ma esclusivamente sui misteri che di solito vengono liquidati come fandonie o allucinazioni. Fantasmi, zombi, licantropi, mostri in genere. Creature e vicende arcane, tenebrose, inspiegabili. In realtà, Dylan Dog è soltanto un uomo che cerca di capire le paure, gli orrori, gli incubi. Quelli dei suoi clienti, ma anche i propri. E le sue avventure sono viaggi nei labirinti più oscuri e segreti della mente umana, perché l'incubo svanisca e diventi sogno... Dylan Dog è indubbiamente un caso straordinario all'interno della storia del fumetto italiano. Personaggio estremamente innovativo (almeno quanto Ken Parker) sia a livello grafico che narrativo, nel giro di pochi anni, ha raggiunto un successo straordinario in un momento in cui il mercato del fumetto avvertiva grandi difficoltà nelle vendite. Merito, senza dubbio, dei sorprendenti testi del creatore del personaggio, Tiziano Sclavi, che, rielaborando tematiche come quelle relative all'orrore e al macabro, ha saputo toccare corde ancora nascoste nella sensibilità dei giovani lettori, spesso disinteressati alla lettura in generale, non soltanto a quella dei fumetti. Dylan Dog, "l'Indagatore dell'Incubo", è assistito (si fa per dire) da Groucho, un simpatico folle che ricalca nell'aspetto e nell'umorismo surreale la figura dell'attore Groucho Marx. Altri personaggi di una certa rilevanza nella storia sono l'ispettore Bloch di Scotland Yard (sempre sul punto di andare in pensione) e il diabolico professor Xabaras, padre di Dylan e, nello stesso tempo, suo avversario. Negando ogni tipo di struttura tradizionale, Sclavi ci fornisce ben poche informazioni sui suoi personaggi e sul loro passato, concentrando la nostra attenzione sulla storia e sull'incalzare degli avvenimenti, resi con tecnica cinematografica attraverso lunghe sequenze che si avvalgono di un dialogo estremamente credibile e moderno. L'immagine da bel tenebroso del protagonista (ispirato all'attore Rupert Everett), le atmosfere e i temi romantici di molte avventure hanno conquistato, per la prima volta, alla lettura dei fumetti bonelliani una importante percentuale di pubblico femminile.