Si muove sullo sfondo di un Selvaggio West dove la realtà può trasformarsi in un incubo. Con il suo carattere imprevedibile e inquieto, Magico Vento, ideato e sceneggiato da Gianfranco Manfredi, è il capofila di un nuovo, originale filone narrativo, nato dall'incontro fra due generi molto amati e profondamente suggestivi, il western e l'horror. Magico Vento agisce nel territorio delle Grandi Pianure del Dakota, negli anni Settanta dell'Ottocento, cioè nel periodo successivo alla Guerra di Secessione, quando la Ferrovia transcontinentale è stata appena inaugurata e la ferrea civilizzazione del West imposta dai bianchi si prepara a strappare nuove terre ai nativi. Pur essendo un uomo della medicina, uno sciamano e un guerriero, Magico Vento non è un indiano, ma un ex soldato bianco (il cui nome è Ned Ellis) passato con i Sioux. A causa di una scheggia di metallo conficcata nel cranio, Magico Vento ha perso la memoria e dunque ignora del tutto il suo passato, ma questo stesso trauma gli ha dischiuso le porte del futuro, che egli riesce a intuire attraverso drammatiche visioni profetiche. Al suo fianco, c'è un amico intelligente e determinato: il giornalista Willy Richards, detto Poe, per la straordinaria somiglianza con il famoso scrittore. Insieme dovranno sventare le trame del loro nemico numero uno: Howard Hogan, un diabolico affarista, avido di potere e deciso a scatenare nuove guerre contro gli indiani in nome di una civilizzazione spietata. Nel corso di una saga imprevedibile e piena di continui colpi di scena, Magico Vento condurrà i lettori alla scoperta di una Frontiera infestata da demoni, spettri, bestie apocalittiche; un regno dell'ignoto in cui, a ogni passo, si rischia di finire fra le braccia del soprannaturale.